Il libro
Henry James scrisse questo saggio – una dichiarazione d’amore per Londra – nel 1888, quando ormai da vent’anni viveva in Inghilterra, sua patria elettiva. Come afferma lo scrittore americano, per amare Londra nel modo giusto bisogna amare anche i suoi difetti. E difetti, nella capitale inglese, James non ha difficoltà a trovarne. Ma per quanti siano non possono impedire alla «tenebrosa Babilonia dei tempi moderni» di rimanere la città che con il suo fascino lo conquistò, nell’amata stagione delle nebbie, e lo avvinse con i più bei grigi al mondo, ma anche con il suo spirito democratico. Londra non fu per James lo sfondo di romanzi e racconti ma rappresentava la città della vita, per la sensazione di indefinita pienezza che trasmette.
«Indubbiamente può non piacere a tutti, ma per chi la ama gran parte del fascino di Londra è la sua pura e semplice immensità. Una Londra minuscola sarebbe un sacrilegio, e fortunatamente la cosa è impossibile, giacchè l'idea stessa di Londra, come anche il suo nome, esprimono prima di tutto grandezza ed estensione.»