Il libro
Le dieci storie di questa raccolta si ambientano in luoghi e in tempi diversi – dai Caraibi al Canada, dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri – e mettono in scena persone di ogni età, classe sociale e background culturale. Comune è però il tema della sofferenza, dalla quale i protagonisti cercano di liberarsi ognuno a modo proprio.
Nel racconto che dà il titolo al libro, Lorraine, tornata in Giamaica dopo anni di lontananza, ricorda Larissa, la domestica che le aveva svelato la magia dell’albero del dolore: piantando chiodi nel suo tronco è possibile trasferirgli le nostre sofferenze. In Chiaro di luna, Silenzio, Lecca-lecca, Un padre così, bambini e ragazzi che subiscono la durezza e l’ipocrisia del mondo degli adulti sono costretti a diventare grandi prima del tempo. Per il mio buon cuore e La cugina di campagna raffigurano, con umorismo e ironia, una società ricca e cinica, preoccupata soltanto di mantenere i privilegi acquisiti. Infine, Il volo descrive, coi toni del realismo magico, la spiritualità della tradizione africana.
Mentre affronta questioni sensibili e scottanti, come la discriminazione etnica o l’oppressione culturale, atroci eredità del colonialismo, Olive Senior scandaglia con grande maestria l’animo umano, mettendo a nudo quel movente che ci accomuna tutti, ossia il desiderio di riscattarci e di trovare noi stessi.
Arrivata al cedro si fermò, e io la guardai starsene per un bel pezzo ferma a capo chino vicino all’albero e muovere le labbra come stesse pregando. Poi con il sasso batté contro il tronco, gettò il sasso a terra, e se ne andò a grandi passi senza voltarsi indietro. Quando andai a esaminare l’albero, vidi che ci aveva piantato un chiodo. Mi sorprese ancora di più vedere che c’erano molti chiodi piantati dritti nel tronco.