Il libro
Mirko Czentovic, contadino dalle maniere rozze e dalle modeste facoltà intellettuali, è diventato in pochi anni campione del mondo di scacchi. Il suo è un talento straordinario, che egli sfrutta in maniera puramente utilitaristica: Czentovic non gioca a scacchi per la gloria o suggestionato dalla bellezza estetica che li caratterizza, ma unicamente per i soldi. Le sue strategie sono fredde e meccaniche, prive delle qualità artistiche che spesso contraddistinguono i Maestri. Czentovic è tuttavia un portento, e lo dimostra anche sulla nave che lo sta portando a Buenos Aires dopo una lunga e fortunata tournée americana, durante la quale ha vinto un torneo dopo l’altro. Invitato dal narratore e da altri passeggeri, accetta di giocare contro tutti loro per 250 dollari a partita. Com’era prevedibile, per gli sfidanti non pare esserci nessuna speranza di tenergli testa e tanto meno di batterlo, finché un nuovo arrivato inizia a suggerire le mosse che ribaltano le sorti dell’incontro. Chi è il misterioso passeggero capace di sconfiggere il campione del mondo? E come ha imparato a giocare così bene visto che nessuno lo conosce nel mondo degli scacchi? Il dramma che l’ignoto scacchista rivive nel corso del torneo porta il lettore fin negli abissi della mente umana. Ma a delinearsi potentemente nel capolavoro di Zweig, attraverso l’indimenticabile voce del dottor B., sono soprattutto gli anni bui del nazismo e del suo efficientissimo apparato repressivo.