Il libro
«Il Cristianesimo è il principio sovrabbondante e mai superabile di ogni estetica, la religione estetica per eccellenza» ha scritto Hans Urs von Balthasar. La rilevanza teologica della Bellezza è però come un fiume carsico, che si mostra e si nasconde lungo tutto il corso della storia cristiana.
In questo ampio e approfondito studio Umberto Casale affronta l’argomento seguendo tre differenti itinerari.
Il primo è dedicato alla filosofia greca antica (Platone, Aristotele, Plotino), che sul tema della Bellezza ha prodotto riflessioni di grande intensità e fascino, che illuminano anche le epoche successive fino ai giorni nostri.
Il secondo analizza la tradizione biblica (del primo e dell’ultimo Testamento): la Bibbia costituisce infatti un vero e proprio «codice estetico», da cui in ogni tempo hanno tratto ispirazione l’architettura, la pittura, la scultura, la musica...
Il terzo percorre la tradizione teologica (orientale e occidentale) dalla Patristica al Medioevo, dalla modernità alla stagione contemporanea, attraverso gli autori che, con la vita e con le opere, hanno illustrato la Bellezza che salva, la Gloria di Dio splendente nel volto del Cristo (crocifisso e risorto): Agostino, Dionigi Areopagita, la Filocalia (per la Patristica), Tommaso d’Aquino (per il Medioevo); Kierkegaard, Dostoevskij, Florenskij, Balthasar e Ratzinger- Benedetto XVI (per l’epoca moderna e contemporanea).
Al termine dell’analisi appare evidente come la via pulchritudinis e la via veritatis convergano nella via amoris, per approdare all’amore più grande.