Il libro
Burning Daylight è forse il meno noto tra i romanzi di Jack London pubblicati in Italia. Eppure nel 1902, quando uscì negli Stati Uniti, fu il best seller dell’anno e rappresenta comunque l’opera in assoluto più venduta dello scrittore americano.
Tutto inizia nello Yukon, alla fine dell’800, tra gli intraprendenti protagonisti della corsa all’oro. Il protagonista, che si è guadagnato il nome Burning Daylight, cioè Radiosa Aurora, per l’abitudine di svegliare i compagni al grido di «Burning Daylight! Burning Daylight!», è tra i pionieri delle vaste distese dell’Artico e per molti anni prospera «cercando oro nelle ombre del Circolo Polare». Uomo forte e molto determinato, irradia un’irresistibile energia su tutti quelli che lo circondano. Dagli spietati ghiacci dei territori tra Alaska e Canada, in cui ha fatto fortuna grazie all’audacia e all’intuizione, lo vediamo poi arrivare a San Francisco, dove sarà alle prese con il crudele e insidioso ambiente della finanza.
La parabola del nostro eroe, che non riesce a evitare le trappole del mondo degli affari ma risorgerà di nuovo grazie all’amore di una donna, piacque molto anche al cinema, ispirando diversi film già a pochi anni dalla pubblicazione del romanzo.