Il libro
È a Praga che inizia il racconto della vita di Alfons Mucha, in quel palazzo malinconico che gli fu offerto negli ultimi anni della sua vita, prima che i nazisti lo imprigionassero, accelerando così la sua fine. Qui Patrizia Runfola incontra Jiří, il figlio dell’artista, e di qui muove per un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, lungo le tante strade che attraversano la «carta geografica di un’anima». La precoce vocazione artistica alimentata dalla musica e da una profonda religiosità; Praga e Parigi dove incontra molti grandi del suo tempo (Strindberg, Gauguin, Sarah Bernhardt); le prime esperienze nel teatro, dove lavorerà anche come attore; il soggiorno nel castello del conte Khuen Belasi, che gli consentirà di studiare all’Académie Julian; il lavoro come illustratore; l’America, dove conosce Charles Crane che finanzierà il suo progetto più grande, l’Epopea slava; il ritorno nella Praga delle avanguardie artistiche; infine, la nascita tanto desiderata dello Stato cecoslovacco, per cui disegna il primo francobollo. È lunga e complicata l’esistenza di questo straordinario maestro dell’Art Nouveau, ma Patrizia Runfola sa ricostruirla con la sensibilità, la sagacia e la capacità evocativa caratteristiche della sua scrittura e già molto ammirate dai lettori del suo bellissimo Praga al tempo di Kafka.
Contenuti extra
Rassegna stampa
- Luci e tenebre di una magica Praga. Mucha, nel cuore di una scrittrice - «Corriere della Sera» (256,51 kB)
- Alfons Mucha, icona dell'Art Nouveau mitteleuropea - «Bell'Europa» (303,75 kB)
- L'Art Nouveau del ceco Mucha rivive l'epopea con le sue tele - «Avvenire» (155,79 kB)
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Letture, quando l’Art Nouveau diventa un cammino di fede - «ACI Stampa»