Il libro
Sono vissute e hanno lavorato nella Francia della stessa epoca, hanno condiviso la tragica esperienza della seconda guerra mondiale e dell’occupazione, hanno dialogato con le più grandi personalità artistiche del loro tempo (Dalí, Cocteau, Stravinskij e il Djagilev dei Ballets Russes, per non ricordarne che qualcuna) e infine – particolare non trascurabile – hanno entrambe rivoluzionato l’ambito in cui si è esercitato il loro genio: la moda.
Eppure è difficile immaginare due personalità tanto diverse e lontane.
L’una inventrice della «petite robe noire» (il tubino nero creato da Chanel nel 1926), l’altra del rosa shocking, per limitarsi a una facile, ma significativa contrapposizione. Del resto, questa «differenza» era già inscritta nelle loro origini: umili e povere quelle di Coco Chanel, aristocratiche quelle di Elsa Schiaparelli. Forse non è un caso che la prima abbia scelto uno stile semplice e rigoroso, adatto a una donna che viaggia e che lavora, mentre la seconda abbia optato per soluzioni sempre originali e spesso molto fantasiose.
Gertrud Lehnert tira i fili che compongono la trama della vicenda umana di queste due grandi creatrici, offrendoci, attraverso il racconto delle loro «vite parallele», il ritratto di un mondo e di un’epoca irripetibili.
Dall'Introduzione
Coco Chanel (1883-1971) ed Elsa Schiaparelli (1890-1973): due personalità eccentriche, due creatrici di moda fuori dal comune, due rivali nel mondo della moda degli anni ’20 e ’30 che non avrebbero potuto essere più diverse l’una dall’altra.
Entrambe furono delle self-made women ed entrambe ebbero enorme successo.
Ma i loro temperamenti e i loro profili professionali in realtà sono distanti l’uno dall’altro almeno quanto lo furono i modelli che crearono: una infatti introdusse uno stile moderno e minimale nella moda, mentre l’altra preferì abbandonarsi a esuberanti fantasie surreali. Entrambe erano anche l’incarnazione del tipo ideale di donna per la quale disegnavano i loro modelli. Entrambe erano delle eccentriche ma ognuna delle due in modo diverso. Entrambe riuscirono alla perfezione a commercializzare le loro creazioni. (…)
Presentare queste due complesse personalità in una doppia biografia è una sfida particolarmente stimolante.
Le differenze artistico-stilistiche nella vita e nel lavoro di entrambe emergono in questo modo altrettanto chiaramente delle analogie e differenze di «marketing». Tutt’e due le signore sono nate ancora nel XIX secolo, il loro percorso professionale va dunque inquadrato nello sfondo culturale del periodo che va dalla prima alla seconda guerra mondiale – anche se l’influenza di entrambe si è fatta sentire ben oltre questo periodo – come del resto anche la storia della moda e il ruolo della donna in questa vicenda.