Il libro
«Patria», oggi, è una parola proibita. Nel mondo sconfinato e senza misura della globalizzazione, l’imperativo è quello di cancellare ogni limite, ogni confine, ogni legame con il passato. La legge ferrea del nostro tempo è l’immunità, che è il contrario della comunità: siamo destinati a essere individui soli, isolati, in balia di forze più grandi alle quali ci viene chiesto di sottometterci. Ma non tutto è perduto: una rivoluzione è ancora possibile.
Conservare l’anima è un manuale rivolto a chi non ha intenzione di arrendersi, a chi non si rassegna a obbedire, a chi è intenzionato a contrastare il pensiero dominante. A queste persone spetta il compito di difendere quello che abbiamo di più importante e di più sacro: il patrimonio lasciato in eredità da chi ci ha preceduto.
Un patrimonio che va coltivato, preservato e passato alle generazioni che verranno, in modo da mantenere viva l’anima del popolo italiano. Di questi tempi, dichiararsi ribelli va molto di moda, ma quella che viene proposta è una ribellione plastificata, è un invito a dare libero sfogo al desiderio selvaggio. Il vero ribelle, invece, deve diventare un rivoluzionario, non deve aver paura di sfidare i luoghi comuni, non deve temere di pronunciare parole considerate pericolose. Il vero ribelle, oggi, non può non essere un patriota.
Contenuti extra
Rassegna stampa
- Piccolo manuale per ritrovare Dio, Patria e Famiglia - «La Verità» (319,11 kB)
- Di padri, patrie e altri valori del nostro Dna - «Panorama» (694,33 kB)
- Il cocktail nostalgico che mischia Julius Evola, Jim Morrison e Mazzini - «La Lettura» (198,81 kB)
- Conservare l'anima dal progressismo: il manuale dei patrioti di Borgonovo - «Il Giornale» (163,05 kB)