Il libro
Pochi scrittori del XX secolo hanno esercitato sui giovani un’influenza così estesa e penetrante come Hermann Hesse.
Nei suoi romanzi (da Demian a Siddharta, al Lupo della steppa, a Narciso e Boccadoro) i lettori hanno trovato una risposta alla crisi spirituale che da quasi un secolo travaglia l’Occidente e che è intimamente legata al soffocante materialismo della nostra società.
Ralph Freedman, in questa ormai classica biografia, va però oltre il culto tributato al grande autore e ricostruisce in modo magistrale i tanti aspetti di un’esistenza che risulta, se possibile, ancora più emblematica ed eloquente delle opere stesse. La lunga vita di Hesse (1877-1962) copre un’intera epoca della storia tedesca ed europea. Freedman ne indaga le vicende principali – la famiglia di missionari da cui proveniva, l’adolescenza irrequieta, l’esperienza della Grande Guerra vissuta con estremo disagio personale, i trattamenti psicanalitici, il precoce successo letterario con Peter Camenzind, il viaggio in India, l’incontro con il buddhismo e l’induismo, i tre matrimoni, i complessi rapporti con il nazismo, l’isolamento per un verso ricercato e per un altro sentito come una prigione – e spiega le molteplici ragioni che portarono lo scrittore a indagare temi e problematiche che si impressero tanto profondamente nella mente e nel cuore dei lettori.
Nel racconto di Freedman Hesse ci appare come un personaggio multiforme, tormentato e profetico, ascetico e passionale, protagonista di un viaggio al centro delle inquietudini del nostro tempo.