Il libro
Favola o racconto nero che sia, Il colle degli impiccati potrebbe sorprendere chi ricordasse Eça de Queirós come ineguagliato campione del realismo portoghese.
Il racconto ci conferma la complessità di uno scrittore, per la cui opera ogni classificazione è riduttiva, se non fuorviante.
Non vi è dubbio che in queste pagine i moti del cuore umano, e delle umane passioni, siano indagati con sensibilità sottile e a tratti evocati con commosso lirismo – senza che ne scapiti uno stile che non si saprebbe immaginare più plastico e vigoroso, più naturale e preciso. Eppure essi passano sempre al filtro dell’ironia, e ne risulta una sorta di lievità divertita, e anche di malinconico distacco, quasi che la materia del narrare fosse, da chi scrive, più contemplata che davvero goduta.
Così, una storia gotica, tutt’al più adatta a ingannare il tempo di un lettore curioso, diviene un piccolo capolavoro di inattesa intensità e di delicata poesia.
Rassegna stampa
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Estratto dal libro «Il colle degli impiccati» di J. M. De Eça de Queirós su «Cattedrale»
In queste pagine i moti del cuore umano, e delle umane passioni, siano indagati con sensibilità sottile e a tratti evocati con commosso lirismo – senza che ne scapiti uno stile che non si saprebbe immaginare più plastico e vigoroso, più naturale e preciso. Eppure essi passano sempre al filtro dell’ironia, e ne risulta una sorta di lievità divertita, e anche di malinconico distacco, quasi che la materia del narrare fosse, da chi scrive, più contemplata che davvero goduta.