- Pubblicazione: 21 gennaio 2016
- Pagine: 570
- Illustrazioni: 39 b/n
- Formato: 14x21
- ISBN: 9788867084432
- Traduzione: Lucilla Congiu
- Prefazione: Jacques Ellul
- prezzo: € 34,00- Sconto 5%: € 32,30
Il libro
La conquista islamica è avvenuta all’insegna del jihād e della sharī’a, la guerra santa contro i non musulmani e il diritto fondato sul Corano. Quando le popolazioni di religione cristiana, ebraica e zoroastriana che abitavano lungo le rive del Mediterraneo e negli sterminati territori dell’antica Persia vennero sottomesse dagli arabi (nei secoli VII e VIII) e dai turchi (circa quattro secoli dopo), divennero, nei loro stessi territori, dhimmi, privi di diritti e oggetto di una «protezione» (dhimma) che pagavano lautamente. Ma quali forze, secolo dopo secolo, prepararono e imposero la dhimmitudine, modellandosi su un progetto politico di lungo termine teso a sconfiggere le altre religioni? Com’è possibile spiegare un’espansione dell’islām così rapida e una sua penetrazione così profonda in Paesi tanto diversi tra di loro e spesso sede di culture antiche e profondamente radicate? Che cosa travolse e riplasmò società evolute e articolate, sotto il profilo politico, giuridico ed economico? E perché per lungo tempo la dhimmitudine è stata rimossa o negata nei Paesi occidentali che hanno spesso preferito esaltare la presunta tolleranza dell’islām?
Sulla scorta di una documentazione storica cospicua, ancora insufficientemente nota, Bat Ye’or dimostra che se la dhimmitudine è stata certamente la conseguenza delle conquiste militari, è però stata soprattutto il frutto della cooperazione (in alcuni casi fattiva e consapevole, in altri fondata su tragici malintesi) di élite civili e religiose altamente civilizzate e di maggioranze poco coese e per questo motivo incapaci di reagire. Mentre la ummāh unificava il suo enorme potenziale militare, demografico ed economico, i popoli non musulmani si dividevano in nome di settarismi ideologici o all’insegna di un pragmatismo utilitaristico che li portarono prima a una resa culturale e poi all’estinzione. Inoltre i Paesi dell’Occidente, quasi sempre ostili gli uni agli altri a causa dei contrapposti interessi strategici, hanno a lungo preferito ignorare (o hanno cercato di strumentalizzare) questo inquietante fenomeno storico.
Secondo Bat Ye’or la dhimmitudine è un motore decisivo della storia anche oggi. Di fronte a un islām che ha ripreso la sua guerra, lo studio del passato serve a capire il presente, smaschera verità di comodo e pone interrogativi di inquietante attualità.
Stiamo forse assistendo al progressivo assoggettamento dell’Europa?