Il libro
Quali conseguenze comporta considerare la vita umana embrionale come materiale grezzo da «usare»? Che cosa accade se non riconosciamo la linea di demarcazione fra procreazione e produzione? Quali sono i limiti oltre i quali non deve spingersi il nostro tentativo di migliorare la condizione umana? Vogliamo davvero il «nuovo mondo» e il «nuovo uomo» che le scienze e la tecnologia possono creare?
In una serie di riflessioni sulle più moderne sfide che provengono dalla medicina e dalla biologia (clonazione, ricerca embrionale, progetto Genoma Umano) e sulle implicazioni di carattere etico e giuridico che ne derivano (vendita di organi, rapporti interpersonali fra genitori e figli geneticamente modificati o addirittura clonati), Leon Kass analizza e valuta il tentativo di oltrepassare i naturali confini che sono stati assegnati all’uomo e di trasformare il suo corpo in uno strumento che risponde soltanto alla nostra volontà e ai nostri desideri.
Non sono in discussione i grandi risultati acquisiti dalla tecnologia medica, che è riuscita a elaborare procedure e terapie capaci di curare e guarire malattie un tempo mortali. Ma siamo consapevoli degli abissi in cui uno scientismo lanciato in una corsa senza freni e senza scrupoli rischia di precipitarci? E sentiamo il dovere imperativo di proteggere ciò che costituisce la nostra dignità e la nostra umanità?