Mio Signore, fa' che qualcosa resti
Viaggio semiserio (molto serio!) intorno al «politicamente corretto»
Collana I Draghi
Il libro
Viviamo il tempo del «politicamente corretto» e dell’autofustigazione, di tabù ed egemoni fanatismi (il green su tutti), che mascherano un nuovo autoritarismo. Il tempo della bestia con sette teste e dieci corna, talora chiamata cancel culture, talora ideologia woke. Se non ti adegui, la condanna è, come minimo, l’esilio culturale, l’ostracismo ideologico. Ad esempio, dell’ignobile passato dell’Occidente non deve restare in piedi nulla, a cominciare dalle statue di statisti ed esploratori, generali, artisti e scienziati. Qualcuno vorrebbe bandire Mozart e Beethoven dall’insegnamento musicale per far spazio al rap. Altri eliminare dal dizionario pronomi, aggettivi e sostantivi tacciati di non essere inclusivi. Si assiste a una deriva verso il fasullo: falsi pacifisti inneggiano ad Hamas, donne con cromosoma xy picchiano sul ring donne con cromosoma xx. Non si salvano le istituzioni democratiche né le conquiste della medicina; i diritti sono branditi come corpi contundenti e i punti di vista si moltiplicano all’infinito, annullandosi. Così censurata, la civiltà occidentale appare sul viale del tramonto.
Dalla ribellione a questo cupio dissolvi nascono queste pagine fatte di argomenti a volte irridenti e a volte impegnati, che sfidano con coraggio e orgoglio la mannaia più micidiale del nostro tempo: il negazionismo. Da qui un unico, doveroso avvertimento: questo libro non entrerà senza un warning in nessuna biblioteca pubblica.