Il libro
«Sono pagine di grande forza, che scuotono il lettore, lo chiamano con prepotenza»
– Elena Loewenthal
In questi racconti sulla guerra e il campo di concentramento, lo sguardo di Borowski si fissa sui sofferenti, sui vinti, e con oggettiva spietatezza mette a nudo la crudeltà e il cinico egoismo che prevalgono nell’animo dell’uomo in lotta per la sopravvivenza.
Quel che ci si rivela è un inferno in cui la violenza è esercitata dall’aguzzino sul prigioniero, ma anche da quest’ultimo sul compagno di detenzione, per disperazione e per sottrarsi al diretto peso dell’oppressione. Ne emerge un quadro disilluso e terribile che illumina in una nuova prospettiva la tragedia dei lager. Che il peggior delitto dei massacratori sia stato quello di corrompere la coscienza delle loro vittime?
Rassegna stampa
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Borowski, Paesaggio dopo la battaglia - «Ansa»
- Le donne che vanno al gas gridano aiuto ma gli uomini in silenzio non le possono salvare, di Elena Loewenthal - «Tutto Libri» (428,52 kB)
- Testimone senza retorica, di Goffredo Fofi - «Internazionale» (486,00 kB)
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Il lager, visto da un prigioniero ariano - «Bet Magazine Mosaico»