Il libro
I misteri del giardino di Compton House fu presentato in concorso al Festival di Venezia nel 1982. Fra il disappunto di molti non vinse nessuno dei premi principali, meritandosi solo uno dei riconoscimenti AGIS-BNL e una segnalazione del Sindacato Critici. Una volta distribuito internazionalmente, divenne però un caso, fornendo un’ulteriore conferma a chi voleva vedere nell’asfittico panorama cinematografico di quegli anni il fermento di una «rinascita britannica».
Assurto quasi a emblema della British Renaissance, I misteri del giardino di Compton House offrì a un esordiente – con alle spalle film d’arte e sperimentali, apprezzati ai festival d’avanguardia e nel circuito d’essai – l’opportunità di scrivere e girare il primo lungometraggio a soggetto senza scendere a compromessi col mercato e senza tradire le proprie convinzioni poetiche e la propria origine «very british». Il film ottenne un successo di pubblico inaspettato.