Il libro
Sposa novella di Giuseppe Salvago Raggi – erede di due antiche famiglie genovesi, diplomatico e futuro Senatore del Regno –, la giovane Camilla trascorre la prima estate dopo il matrimonio nella residenza di campagna del marito. Si tratta dell’ex monastero cistercense risalente al 1120 con un piccolo paese a farle corona. Appassionata fotografa, la giovane marchesa inganna il tempo riprendendo quanto vede intorno a lei: i paesaggi dell’Appennino, le occupazioni quotidiane legate al lavoro dei campi, le processioni, gli amici in visita, una gita in montagna. Un’estate serena per lei, già in attesa dell’unico figlio e ignara di quello che l’aspetta al seguito del marito, come quando vivrà a Pechino i terribili giorni della rivolta dei Boxer, trovando rifugio con tutto il corpo diplomatico nell’ambasciata d’Inghilterra.
Dagli scatti di quell’estate del 1892, che la stessa autrice aveva sistemato in uno degli album di famiglia, riaffiorano un’epoca e un mondo oggi scomparsi. Ma sono i ricordi e le memorie della nipote scrittrice, che porta lo stesso nome e che ancora trascorre l’estate nello stesso luogo, a riportarli davvero in vita per noi, consentendoci di ritrovare almeno in parte le atmosfere dei luoghi e le emozioni delle persone.