Nel cuore dell'Art Nouveau: il 14 luglio 1939 moriva Alfons Mucha
Comunicato Stampa
Il 14 luglio del 1939 moriva Alfons Mucha, la cui arte aveva conquistato il Vecchio e il Nuovo Continente. Scompariva nel momento preciso in cui anche la sua amatissima patria cessava di esistere e con lui si chiudeva definitivamente un capitolo della creatività ceca. Alfons Mucha lasciava questo mondo senza aver avuto il tempo di scrivere le sue memorie come avrebbe desiderato. A 80 anni dalla morte le Edizioni Lindau pubblicano Vita di Alfons Mucha. Nel cuore dell’Art Nouveau, la biografia letteraria scritta da Patrizia Runfola con una prefazione speciale di Claudio Magris e un saggio di Gérard-Georges Lemaire (Edizioni Lindau, Torino 2019, pagine 268, prezzo euro 24,00 | ebook euro 16,99 - dal 18 luglio in libreria).
È di fronte al castello che questo libro ha inizio, ed è sempre lì che si conclude. Ma questo cerchio, in realtà, è una spirale. Prima di chiudersi del tutto cambia completamente argomento e significato. Alfons Mucha si è trasformato in una guida che permette di penetrare nel labirinto delle corrispondenze. Grazie a lui, l’autrice può incontrare «il passante di Praga» Tycho Brahe, il rabbino Löw ben Bezalel, che ha modellato il corpo d’argilla del Golem; al Café Slavia, sotto il quadro di Viktor Oliva (La musa verde), viene presentata a Jaroslav Seifert, insieme ai suoi amici Nezval e Štyrský; non solo, ma può seguire anche Franz Kafka che risale la ripida viuzza degli Alchimisti, tira fuori la chiave ed entra nella sua minuscola casetta per trovare la sua solitudine popolata di sogni e speranze. Al termine di questa indagine appassionata, Alfons Mucha viene percepito attraverso il prisma così singolare e così sconvolgente della cultura praghese. Il ritratto che ci offre Patrizia Runfola è un ritratto che non si riferisce più solo alle apparenze, bensì alla dimensione estetica dell’uomo, quella che lo lega intimamente all’eternità. Patrizia Runfola (1951-1999) ha insegnato al liceo artistico di Milano e in diverse Accademie di Belle Arti (Catania, Torino e infine Milano). Ha lavorato per la casa editrice SugarCo e per la galleria Giorgio Marconi. Ha collaborato con vari quotidiani e riviste, tra i quali «Il Sole 24 ore», «L’Ennemi», «Contemporanea», «Pole Position».